martedì 13 novembre 2007

Si dirada la nebbia

Eravamo rimasti a ieri, al dolore, allo sgomento, all'incredulità di quanto accaduto domenica mattina nelle vicinanze di Arezzo.
Oggi ci si capisce un pò di più, si intuisce quello che è successo e che non doveva succedere, si stanno mettendo in ordine i fatti, le testimonianze e adesso tutto sembra marciare verso un perchè che fa ancora più male, forse, del fatto stesso.
Innanzi tutto il poliziotto che ha sparato ha un nome; Luigi Spaccatorella, 31 anni, sposato con due figli. Da dieci anni nella polizia di stato, ha avuto molte onoreficenze Luigi, cinque anni in Sicilia poi altri cinque in Calabria, posti difficili, posti duri in cui viene messa alla prova la stoffa del poliziotto.
Luigi esce da questi luoghi con meriti, è uno bravo, un bravo poliziotto, così dicono i colleghi che ci hanno avuto a che fare da vicino. Poi Luigi decide di trasferirsi, via, basta con la Sicilia, basta con la Calabria va vicino alla moglie, ad Arezzo dove sino a ieri ha prestato servizio.
In questa triste storia si incontrano due destini di ragazzi, diversi forse per stile di vita ma uguali, quasi uguali negli anni.
Gabriele ha 28 anni e Luigi 31, potremmo dire "quasi coetaneni".
No. ieri non erano coetanei, ieri Gabriele e Luigi si sono incrociati, senza vedersi, probabilmente.
Luigi adesso è incriminato per omicidio colposo, Gabriele è morto, ucciso da una pallottola sparata da Luigi. Ecco come si incontrano i due.
Di Gabriele abbiamo parlato ieri, di Luigi ne abbiamo accenato oggi. Basta, finisce qui, rimaranno due nomi che si sono incrociati senza conoscersi e senza sapere perchè.
Quello che adesso contano sono i fatti. Solo quelli. Ma quali sono i fatti 24 ore dopo?
L'agente di polizia afferma, in un primo momento, di aver sparato mentre correva. Verso dove?
Mentre correva, quindi, gli è partito un colpo.Qui sorge una domanda: Come teneva la pistola?
Il colpo partito, per sbaglio, attraversa le due carreggiate dall'A1 e si conficca nel finestrino posteriore della Megan, colpisce Gabriele al collo, lo uccide e arresta la sua corsa. Questo è quanto afferma Luigi. Bene. No. Troppi dubbi.
La pistola in dotazione alla polizia di stato è una Berretta 92s calibro 7.65 un arma militare, pesante, potente e precisa. La caratteristica di questa pistola è la presenza di una doppia sicura, infatti oltre a quella normale, presente in tutte le pistole, ne ha un altra all'altezza dell'impugnatura. Cosa significa allora? Significa che per sparare la Beretta 92s deve essere ben impugnata, una impugnatura forte e decisa tale da permettere alla seconda sicura di disattivarsi e far partire il colpo. Non è facile far sparare una pistola come quella. Come faceva, quindi, l'agente a correre, tenere ben stretta la pistola, far paritre inavvertitamente un colpo che si conficca nel collo di Gabriele? Il tutto ad altezza d'uomo. No, non è possibile. ci sono delle falle, ed anche grossolane.
Luigi, lo abbiamo detto è un agente bravo, preparato, dovrebbe sapere come si tiene un arma quando si è in mezzo alla gente, non ad altezza d'uomo, anche se la sicura cè è pericoloso e un colpo può sempre partire. La pistola va tenuta verso il basso, verso terra, così se il colpo parte si conficca a nel suolo quando si spara per avvisare si spara in aria, braccio teso verso l'alto, lontano dall'orecchio, il proiettile parte in aria, perde la sua forza e ricade.
No. Nel racconto dell'agente cè qualcosa che non torna. Lui è uno bravo, lo sa come si tiene un arma in mezzo alla gente, lo insegnano a tutti, anche a chi pratica il poligono da civile; l'arma si tiene verso il basso. Infatti ci vuole poco a capire come sono andate le cose e quello che vogliamo è che si faccia luce, che chi ha sbagliato paghi, come prevede la legge, niente di più e niente di meno.
Un agente di commercio si presenta al commissariato, a Roma, sa che cosa è successo e vuole dare un contributo a fare luce, come un buon cittadino fa mettere a verbale la sua dichiarazione.
Quello che viene fuori dal racconto è raccapricciante se pensiamo che l'azione è fatta da un poliziotto, da uno addestrato, da uno bravo, come lo è Luigi.
L'agente di commercio si trovava nello stesso autogrill in cui si trovava la pattuglia della polizia. Il racconto è chiaro, senza giri di parole: "Ho visto quell'agente tenere l'arma a braccia tese e la pistola con entrambe le mani. Non credo che sparasse in aria, anzi..."
Tenere la pistola a braccia tese e con entrambe le mani ti permette di sparare con più punti di appoggio, hai più stabilità e di conseguenza migliora il rendimento di mira. Vi sono vari modi di impugnare la pistola a due mani, ma noi non sappiamo quale di questi modi Luigi ha usato.
Stando al racconto del super teste,Luigi ha preso la mira è ha fatto fuoco. Volontariamente. Il capo di imputazione da doloso potrebbe diventare volontario e le cose cambiano.
L'agente Spaccatorella non ricorda se ha fatto quell'operazione, ne conferma ne smentisce. E' sotto choc.
Ora, perchè Luigi ha preso la mira da cinquanta metri, prendendosi dei rischi enormi? sparando ha messo in rischio la vita di moltissime persone, vi sono due carreggiate con macchine che sfrecciano a 130 all'ora in entrambe le direzioni,in quella posizione descritta dal testimone, quando si spara si spara per colpire e non per spaventare. Che cosa voleva colpire Luigi? Le ruote della Megane? e perchè? in quel caso il colpo doveva essere verso il basso correndo ancora più rischi. E allora? che cosa voleva fare Luigi? perchè assume quella posizione?
Pensiamo un attimo: Luigi è così sicuro di sparare e colpire una gomma di quell'auto in movimento che: stendende le braccia, impugna la pistola con due mani e fa fuoco. E' talmente sicuro da infischiarsene dai rischi che potrebbe causare quello sparo, fa passare una pollottola attraverso due corsie di autostrada, attraverso le recinsioni e colpire la ruota. Quella pallottola viaggia a circa 300/350 metri al secondo e durante i percorso può prendere qualsiasi cosa.
Certo è strano un ragionamento del genere per uno bravo, per uno come Luigi. E allora? che cosa succede? Succede che il poliziotto si è "comportato in modo maldestro" stando alle dichiarazioni del capo della polizia Antonio Manganelli. Succederà, molto probabilmente, che l'accusa da omicido colposo diverrà omicidio volontario, ammettendo quello che in parte abbiamo ricostruito prima. Luigi è sicuro di se, prende la mira e spara, colpisce il lunotto della macchina è uccide Gabriele. Perchè? questo è quello che ci chiediamo in attesa di capire meglio.

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