mercoledì 6 giugno 2007

La chiesa e la pedofilia. quale connubio?


Vivere in Italia il più delle volte equivale a vivere in un paese del terzo mondo. Pochi giorni fa ha destato scandalo e clamore, l'acquisto da parte della Rai del documentario della Bbc "Sex e crimes".
Ora, che in Italia l'informazione sia platealmente controllata e che le notizie arrivino come nella Russia comunista è un dato di fatto. I signori che hanno acceso il fuoco della polemica non sanno o non vogliono sapere che prendere le informazioni dai giornali e dalla tv è un fatto obsoleto.
Fortunatamente, in questo caso è fortuna, esiste una cosa chiamata Internet. Non vi spiego cosa è, anche perchè non ne capisco una mazza, ma fortunatamente esiste.
Ora che cosa è successo? è successo che un giornalista della Bbc, vittima della pedofilia ecclesiastica ha deciso di fare un bel documentario su ciò che i preti fanno e che la chiesa nasconde.
Bene. il filmato su internet ha avuto un boom di contatti dimostrando, se mai ve ne fosse di bisogno, che il mezzo televisivo è bello che superato.
Il filmato pone dei quesiti che, secondo me, sono molto validi e ben esposti. le domande sono fondamentalmente due: 1) Perchè non è possibile denunciare i preti alle autorità giuduziare laiche e 2) perche quando la sede centrale di Roma viene a conoscenza di un atto di pedofilia perpretato da un suo lavoratore non provvede a licenziarlo invece che cambiarlo di azienda.
Sono questi i misteri su cui ruota tutto il documentario. solo due domande che hanno messo in crisi mezza Italia quando Santoro ha deciso di mandare in onda il documentario su Rai2.
"Crimine sollecitationes". questo è il documento incriminato dal bravo giornalista inglese, un documente che l'ex SS Ratzinger, adesso salito al vertice dell'azienda cattolica ha elaborato per difendere non le vittime! attenzione!!! ma i carnefici!!!!!!!!!!!!!! I preti, mi spiace ma bisogna chiamarli per quello che sono, dopo aver compiuto i loro porci comodi sui bambini venivano, spostati e non cacciati, in un altra diocesi dandogli possibilità di adescare altre vittime innocenti ed incapaci di un grido di aiuto. Il documentario parla chiaro, fa nomi e cognomi, mostra cifre da capogiro come i 4.500 preti inquisiti negli Usa o il costo dei processi che equivale più o meno all'otto per mille che viene raccolto in Italia.
Insomma, dati che la televisione Italiana non è abituata a sentire.
Santoro secondo me compie un bel gesto di giornalismo a mandare in tv quel documentario quello che mi inquieta è stata una certa riverenza che egli ha mostrato nei confronti del delegato sindacale, mandato dalla sede centrale di Roma a salvare la faccia alla sua azienda.
Il signor Fisichella è riuscito, non solo, ad apparire dispiaciuto per l'accaduto ma ha dimostrato quasi scientificamente come la chiesa non nasconda e non possieda documenti segreti. è stato costretto, dall'evidenza, a leggere alcuni passi del documento incriminato ma il tutto è scivolato via come il borotalco.
L'unica indignazione è venuta dal giornalista inglese, l'unico ad incalzare Fisichella sul botta e risposta duro e vero.
gli altri mi sono sembrati dei comprimari che facevano sfoggio di medaglie come Il signor Di Noto che vantava una esperienza pluriennale nel campo della pedofilia e Odifreddi, fresco autore di un testo mediocre "perchè non possiamo essere cristiani".
Ne è uscito bene Fisichella, grazie anche Santoro che non faceva altro che ripetere che l'accaduto riguardava casi singoli. Eh! la miseria! casi singoli un corno! 4.500 preti inquisiti non sono dei casi singoli, sono tanti!! se proporzionati al numero dei servi di Dio presenti negli Stati uniti.
Ma in Italia? i preti sono tutti agnellini? Nemmeno per sogno!
Importanti sono state le testimonianze che confermavano quello che il documentario diceva, anche in Italia vi sono stati casi riodotti al silenzio dalla lunga mano della chiesa. Commovente la testimonianza di una donna Toscana che ha ricordato le violenze subita da piccola. oppure quella del testimone nascosto che ha parlato di una vera e propria setta dalla quale è riuscito a fuggire.

Sono casi isolati? io ho i miei dubbi.

Il signor Fisichella ha continuato la difesa della sua azienda affermando che questi suoi collaboratori molto probabilmente non dovevano fare i preti. è un affermazione che ha retto per tutta la serata e ha retto dinnanzi alle testimonianze dolorose della gente. Ecco. qui mi sarebbe piaciuto un pò più di cattiveria del presentatore, non ci sarebbe stata male una presa di posizione più partigiana da parte di Santoro, l'unico a difendere a spada tratta le vittime è stato il giornalista della Bbc che non intimorito delle possibili ritorsioni ha parlato come era giusto fare. La posizione di Santoro non era facile, questo è vero, doveva moderare il dibattito che, a mio avviso, non ne aveva di bisogno visto il monologo del rappresentate sindacale. Alla fine il Sig. Fisichella è rimasto contento del trattamento ricevuto: "Non mi sono sentito condannato" ha affermato. Grazie! la trasmissione era una difesa pubblica della sua associazione!
Gli unici a lamentarsi sono stati individui della Casbha delle Libertà che hanno visto una trasmissione diversa da quella andata in onda.
Ho detto prima che è stato un bell'atto giornalistico quello di Santoro, è vero, ne sono convintissimo. Mandare in onda un servizio come quello, in una nazione retrogada e bigotta come l'Italia è servito. é servito per scuotere un pò quei 5 milioni di persone che non lo hanno visto in internet e che non possono, ora, dire: "io non lo sapevo", "io non l'ho visto".

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