mercoledì 30 gennaio 2008

La banalità del male. Parte 2

Azuz non si trova. Il colpevole è lui, si pensa, si pensa anche che se lui non è il colpevole quello che è successo è per causa sua. Probabilmente un clan rivale al suo gli ha sterminato la famiglia e le persone che sono accorse alle urla. Azuz non c'è, non si trova.
Intanto i carabinieri proseguono le indagini e scoprono che i problemi di convivenza dei conigi Rosa e Olindo erano molto più seri di quanto potevano apparire in un primo momento. Si, perchè Rosa Bazzi è stata condannata dal tribunale al risarcimento di una somma di denaro a Raffaella Castagna che, in precedenza, l'aveva denunciata dopo che vi era stato un diverbio e Raffaella era stata colpita con uno schiaffo. Ma Azuz? dov'è?
I carabinieri indagano e scoprono che Azuz è fuori dall'Italia, in Tunisia, nel suo paese natale. Non lo trovavano per questo, Azuz ritorna e trova un italia che lo incolpa ma lui, come dimostreranno le indagini non c'entra niente.
E allora? chi ha compiuto quella strage?
Cadano tutte le certezze che, la stampa malata e l'ignoranza della gente avevano creato. E allora? chi è stato?
I Ris dei carabinieri si chiudono nella casa di Raffaella Castagna e indagano approfonditamente, trovano le armi, coltelli e randelli, la porta non è forzata, non ci sono segni di scasso ma c'è molto disordine e l'intervento dei vigili del fuoco non ha di certo aiutato.
Gli inquirenti allora cercano di stringere il cerchio attorno all'ambiente familiare, indagano sopratutto su quei due signori di provincia che la sera dell'accaduto erano a mangiare in un fast food di Como.
Viene ritrovato uno scontrino. lo scontrino testimonia che Rosa e Olindo erano a mangiare a Como.
Attenzione però, in quello scontrino non quadra una cosa. L'orario di emissione non combacia con l'ora della morte di Raffaelle, youssef e degli altri due. Lo scontrino è stato emesso dopo. Allora?
Allora è chiaro che i due non la raccontano giusta. I carabinieri si fanno dare un mandato di perquisizione per la casa e per il camper e li succede qualcosa.
All'interno del camper i ris riscontrano una macchia di sangue che corrisponde a quella di una delle vittime. Che ci fa una macchia di sangue dentro il camper di Rosa e Olindo?
Quella macchia inchioda Rosa e Olindo come i colpevoli della strage di Erba. Per i carabinieri non ci sono dubbi, ad uccidere Raffaella, il piccolo Youssef, Paola, Valeria e a ferire Paolo Frigerio sono stati loro.
Non dimentichiamoci di Paolo Frigerio. E' in fin di vita e la sua testimonianza potrebbe rivelarsi fondamentale per inchiodare o meno i due "innamorati di Erba". Se fossimo in un romanzo, qui ci sarebbe il colpo di scena, magari ribaltando tutte le ipotesi dette sin ora. Ma qui non ci sono racconti o per lo meno, ciò che si racconta è la realtà e di fantasia, a parte quella oscura del male, non se ne vede nemmeno l'ombra.
Paolo Frigerio riprende conoscenza, i magistrati provano ad interrogarlo e lui risponde come può.
Si quella sera a compiere quella mattanza sono stati Rosa e Olindo. Olindo lo riconosce perchè lo ha colpito alla gola con un fendente, poi gli si è messo sopra, stava per ammazzarlo ma la moglie gli ha fatto premura ed è dovuto scappare. Paolo è vivo per fortuna, una piccola deformazione alla carotide lo ha salvato da una morte certa.
Ormai è chiaro. Rosa e Olindo sono gli autori del massacro di Erba, i carabinieri li arrestano e li trasferiscono in carcere.
Dagli interrogatori fatti emergono fuori due figure quasi infantili, che si proteggono a vicenda, che come motivazione danno quella della tranquillità ritrovata da quando "quelli" non ci sono più, da quando quel bambino non fa più rumore e da quando quella non mette più la musica alta. Emergono fuori due persone morbose nella loro ripetitività giornaliera, lui operatore ecologico nel comune di Erba e lei donna di servizio ad ore. Dalle testimonianze i due vengono dipinti come tipi tranquilli, ammanti dell'ordine e della pulizia. Sopratutto Rosa, che dalle dinamiche ricostruite dai Ris risulta quella più spietata e fredda. E' lei ad uccidere il piccolo Youssef, a toglierlo dalle mani del marito "incapace" di toglierlo di mezzo. Prende Youssef per un braccio e lo sgozza, poi lo lascia sul divano e gli da fuoco. Olindo non ha un ruolo marginale, come potrebbe apparire, Olindo agisce da braccio destro. E' quello che tramortisce Raffaella e che cerca di uccidere Paolo Frigerio senza riuscirci.
Oggi, a distanza di due anni dall'accaduto si è tenuto il processo, sono risaltati agli occhi dei giornalisti i gesti di affetto che Olindo ha riservato alla moglie Rosa.
Gli psicologi, gli psichiatri adesso faranno manbassa, scriveranno trattati, libri, faranno convegni, riempieranno gli schermi della tv, con annesse poltrone. Cercaranno di farci credere che in fondo sono esseri normali, che forse quella sera "non erano in grado di intendere e di volere" e che per questo meritano compassione, che in fondo quei gesti testimoniano come in fondo a tanta cattiveria vi sia l'anima.
Io non sono d'accordo, non ho mai apprezzato la psicologia, per tanti motivi. Quell'atteggiamento da pseudoscienzati che assumono i suoi adepti e quelle spiegazioni mai chiare e sempre approssimative, fatte da gente lontano dalla realtà, tanto lontano da vederla a volte come da un cannocchiale al contrario. Potranno portare tomi e tomi, manuali, potranno riesumare Freud o chi per lui, potranno fare ricorso a tutte le loro diavolerie da megeri da strapazzo, da guitti di due soldi. niente e mai niente mi potrà convingere che quei gesti non sono altro che diomostrazione della banalità del male che alberga dentro l'uomo come un virus che si nasconde nei gangli o nelle viscere, sempre pronto a colpire, in ogni momento e a rientrare come niente fosse in quell'abisso che è la coscienza dell'essere umano, gettato in un mondo che non gli appartiene e che forse non gli è mai appartenuto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

You write very well.