2 Febbraio 2007. Derby di Sicilia. Catania-Palermo.
2 Febbraio 2007. Scontri tra tifosi del Catania con le forze dell'ordine. Stato d'assedio del capoluogo etneo, guerra civile, guerriglia urbana contro tutto ciò che rappresenta la legge.
2 Febbraio 2007. Muore Filippo Raciti, ispettore di Polizia in forza al X° reparto mobile di Catania.
Oggi, ad un anno dall'accaduto niente è cambiato. Si continua a morire per le partite di calcio, come è successo a Novembre al povero Gabriele Sandri. Oggi come lo scorso anno ci saranno le stesse identiche facce davanti ai microfoni che cercheranno di spiegare i "perchè" e i "per come."A spiegare che non si deve dimenticare, a spiegare che....La voce della signora Raciti in questo anno è stata una voce di pace, di pacatezza ma anche di dolore. Dolore portato con dignità, dolore capace di insegnare e non fine a se stesso. Le immagini del funerale hanno fatto il giro del mondo, la parte civile, onesta di Catania quel giorno era tutta lì, in piazza duomo, a salutare chi, con spirito di abnegazione, aveva dato la vita. Dell'altra parte di Catania non ne vale la pena nemmeno parlarne, talmente profonda e bieca è la sua consistenza. Bastava vedere le immagini per capire chi c'èra e chi non c'era per far tornare i conti. L'assenza dei giovani è stata la cosa più dura da mandar giù.Si dice che non "bisogna fare di tutta l'erba un fascio", in questo caso viene difficile crederci. Perchè, se come dicono, la parte sana della tifoseria catanese stava dentro lo stadio, quella stessa parte non stava alle esequie dell'ispettore? Dove erano i tifosi non violenti? Quelli violenti non ci stavano, ci sarebbe mancato altro. Ma quelli non violenti? Dove stavano? dov'erano? Sono domande, lo so, che adesso non hanno senso e che forse non ne avevano nemmeno prima, Ma a distanza di un anno mi sono ronzate nuovamente nelle orecchie e mi hanno dato fastidio. Quello che si deve fare adesso è ricordare in silenzio una delle pagine più brutte della storia d'italia, ricordare un uomo, un poliziotto, uno dei tanti poliziotti che dietro il casco celeste antisommossa, dietro lo scudo in plastica ogni domenica,ogni maledetta domenica, si prende sputi, insuliti, monetine ed accendini, uno dei tanti che magari del calcio non gliene frega niente, uno dei tanti che magari lì, nello stadio nemmeno ci vorebbe stare ma che in quel giorno del 2 Febbraio di un anno fa non fece più ritorno a casa.
Nato a Catania, Raciti entrò nella Polizia di stato nel giugno del 1986 come allievo agente ausiliario. Svolse la maggior parte della sua carriera in servizi esterni di ordine pubblico. Dopo aver prestato servizio presso la Questura di Catania, in forza all'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dal dicembre 2006 era stato trasferito al X Reparto Mobile. Aveva servito per quasi vent'anni nella Polizia di Stato. Viveva ad Acireale con la famiglia.
Una settimana prima della sua morte, Raciti testimoniò circa i fatti riguardanti un tifoso fermato per intemperanze, ma lo stesso venne poi rilasciato dal magistrato inquirente. Secondo quanto raccontato da uno dei suoi colleghi, il teppista, appena rilasciato, andò a ridere in faccia all'ispettore in segno di scherno.
Raciti morì a Catania il 2 febbraio 2007, due ore circa dopo il termine della partita, a seguito di un trauma epatico causato dall'impatto di un corpo contundente non individuato, sul quale sono tutt'ora in corso delle indagini, e non, come detto subito dopo il decesso, per le esalazioni dello scoppio di una bomba carta lanciata all'interno della vettura in cui si trovava.
I mass-media per lungo tempo non rivelarono la possibilità che Raciti fosse stato investito dallo sportello del fuoristrada (Land Rover Discovery) dei colleghi che si muoveva in retromarcia, e da cui era disceso a causa del denso fumo che aveva invaso il veicolo.
La morte di Raciti suscitò forte emozione in tutto il paese e causò l'interruzione di tutti i campionati di calcio in Italia per una settimana e l'annullamento di un'amichevole della Nazionale. Un intenso dibattito sulla messa a norma degli stadi è scaturito dopo l'incidente ed ha causato la disputa degli incontri di calcio a porte chiuse fino al completamento dei lavori necessari alla messa in sicurezza degli impianti non a norma.
Raciti è stato insignito della medaglia d'oro al valor civile alla memoria, consegnata alla moglie l'11 maggio 2007, in occasione del 155° anniversario della Polizia di Stato[10].
Onorificenze:
Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
«Con spiccata professionalità, non comune determinazione operativa e consapevole sprezzo del pericolo si prodigava nel fronteggiare e respingere un gruppo di facinorosi tifosi catanesi, rimanendo mortalmente ferito nel corso dei violentissimi scontri. Luminosa testimonianza di elevato senso civico, encomiabile altruismo ed eccezionale spirito di servizio, spinti sino all'estremo sacrificio.»— Catania, 2 febbraio 2007
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